“Quando l’acqua inizia a bollire, è da sciocchi spegnere il fuoco.” – Nelson Mandela
Mentre in Italia improbabili assessori propongono pugnalate alle spalle al settore della cannabis light, negli USA il Connecticut è divenuto il 18esimo Stato a legalizzare la cannabis. Giovedì 17 Giugno 2021 i legislatori hanno fatto passare un decreto sull’utilizzo adulto della cannabis. Il Governatore Ned Lamont ha detto che firmerà, così che lo Stato superi “questo terribile periodo di incarcerazioni ed ingiustizie”.
Fare un paragone con la situazione Italiana è più che farsi del male. Bisogna rendersi conto che mentre qui, per mere questioni di interessi collusi con il crimine, si propone di massacrare uno dei pochi mercati fiorenti in periodo pandemico, nel mondo si ritiene il proibizionismo sempre più una mostruosità.
“La guerra alla cannabis, che è stata in sostanza una guerra alle genti delle comunità Black e Brown, non ha solo causato ingiustizie ed innalzato le disparità … ha anche fatto molto poco per proteggere la salute e la sicurezza pubblica“. Capite quanto è importante, in questo momento, portare questa narrazione in un Belpaese che ha visto chiudere tante di quelle imprese durante il lockdown.
La legge
Il Governatore ha anche aggiunto che “questo aiuterà ad eliminare i mercati non regolati e supporterà un nuovo settore crescente”. Evidentemente ai governatori e legislatori nostrani stellati, che tanto agitavano invano la parola casta, questo non interessa. Esattamente lo stesso pattern socio-politico corrotto già visto da molti anni.
La nuova legge legalizza il possesso e la coltivazione per i maggiorenni, cioè chi ha 21 anni o più. Prevede anche che molto delle tasse raccolte dalle vendite dell’uso adulto andrà alle comunità impattate dalla proibizione della cannabis. Un provvedimento estremamente simile a quello della legalizzazione a New York, a marzo.
Il Connecticut ha legalizzato la cannabis medica già nel 2014. Già dopo questa misura, le più grandi compagnie della cannabis del paese, come Curaleaf e Green Thumb Industries, hanno lasciato il segno.
Il mercato
Secondo un rapporto pubblicato ad Aprile da Cowen, ci si aspetta che il mercato del Connecticut cresca. In particolare la crescita prevista è da 143 milioni nel 2020 a 164 milioni di dollari alla fine dell’anno. Il lancio delle vendite sotto il nuovo ordinamento, invece, partirà da maggio 2022. Si prepara una stagione davvero febbrile di produzione in Connecticut!
L’analisi della pubblicazione di mercato di MJBizDaily prevede che il mercato del Connecticut può raggiungere 725 milioni di dollari! Tutto solo considerando la vendita diretta, sino al 2025.
Inutile specificare quanto questa sia una mossa che ha molto senso, finanziariamente parlando, per le casse dello Stato. Nei primi cinque anni di vendite, il Connecticut potrebbe raccogliere 600 milioni di dollari in tasse. È anche posizionato tra Stati che hanno già fatto passare decreti di legalizzazione dell’uso ricreativo, New York ed il Massachusetts. Ci si aspetta che anche Rhode Island faccia passare una legge, mentre il Vermont ed il New Jeresey già hanno leggi a proposito.
Anche in tal proposito si è presa la decisione di avviare un mercato legale in Connecticut. “…non stiamo solo modernizzando le nostre leggi efficacemente ed appianando disuguaglianze, stiamo preservando la competitività economica del Connecticut“.
Lavoro e famiglie
Anche la United Food and Commercial Workers ha applaudito il passaggio del decreto. “Le famiglie di lavoratori del Connecticut hanno bisogno di una economia che le metta al primo posto. Con questo decreto, il Connecticut può creare migliaia di lavori della cannabis ben remunerati, che rafforzeranno le nostre comunità ed aiuteranno a velocizzare la nostra ripresa economica ora che emergiamo dalla pandemia” il 371° Presidente dell’UFCW Ronald Petronella.
A cominciare dal Novembre 2020, una ondata di stati ha fatto passare leggi sull’uso ricreazionale. In Arizona, Montana e New Jeresey si è legalizzata la cannabis il giorno delle elezioni. Nel Dakota del Sud, dove si è votato per la legalizzazione dell’uso ricreazionale e medicinale della cannabis, il Governatore sta cercando di ribaltare il volere popolare. Quest’anno New York, il New Mexico e lo stato della Virginia hanno tutti fatto passare leggi al riguardo. Il Connecticut è il quarto stato a legalizzare attraverso la legislatura!
Il tramonto del proibizionismo
“Quest’anno ci ha mostrato che le legislature di stato sono capaci di innalzarsi sino alla sfida di porre fine al proibizionismo della cannabis“. Parole di Karen O’Keefe, direttrice delle politiche di stato per il Marijuana Policy Project. “La stragrande maggioranza degli Americani ha reso chiaro che loro sono a favore dei sistemi di legalizzazione e regolazione, più che per lo status quo. Questa vittoria darà un’ulteriore spinta verso le politiche di riforma in altri stati ed ad un livello federale“.
Si riferisce al fatto che circa il 70% degli Americani supporta la legalizzazione della marijuana! Il leader della maggioranza in Senato, Chuck Schumer, ha promesso che lui, insieme ai senatori Cory Booker e Ron Wyden, introdurrà il loro decreto di legalizzazione della cannabis. Boris Jordan, il miliardario a capo di Curaleaf, ha detto che ci si dovrà aspettare presto il decreto del senatore.
“Ci è stato detto che l’introduzione del decreto Booker, Schumer e Wyden (che è la legalizzazione della cannabis olistica) avverrà a luglio” scrive su Twitter Jordan. “Curaleaf è pienamente impegnata ad aiutare Schumer a far passare questa importante legislazione, per muovere in avanti la nostra industria – ed il nostro paese!”
Tornando a noi
In buona sostanza se si guarda cosa si sta muovendo negli States sembra una situazione grottesca e paradossale quella tutta Italiana. Federcanapa ha provveduto già il 17 giugno ad indirizzare una lettera al Presidente della Conferenza Stato-Regioni. Si specifica che la Francia è già stata condannata per le limitazioni legislative all’uso dell’intera pianta di cannabis sativa!
Là dove il mercato Europeo dovrebbe correre, per non rimanere indietro quando ovunque intorno a noi sarà legale la cannabis in todo, in politica si bada ancora all’interesse dei corrotti, più che delle famiglie e dei lavoratori. Là dove nel mondo si riconosce l’oscenità delle misure proibizioniste e si “rimedia” in qualche modo ai danni inflitti alle comunità, qui si vuole insistentemente trattare persino la cannabis light come una droga pericolosa. Grottesco.