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Grecia: leggi migliori per la cannabis terapeutica

Grecia: leggi migliori per la cannabis terapeutica
27 Maggio 2021 Copy

Ἀγροίκου μὴ καταφρονεῖ ῥήτορος. = Non sottovalutare le parole di un contadino.” – Proverbio Greco.

  Mentre in Italia si chiacchiera molto, in Grecia c’è stata una nuova evoluzione delle leggi sulla cannabis terapeutica. I nostri cugini Mediterranei evidentemente hanno capito che una legge che lasci dei malati senza la loro cura è semplicemente una bestialità.

  Sulla nostra sponda dell’Adriatico, la lotta sta andando avanti attraverso cause legali contro malati di arteriosclerosi come Walter De Benedetto. O fa passi avanti come la causa legale contro la ASL di Fabrizio Pellegrini, malato di fibromialgia. O, ancora, si avvale ormai anche dell’esperienza di ex-GdF come Alfredo Ossino.

  Osserviamo quindi le evoluzioni delle leggi in Grecia. Almeno ricorderemo i tempi remoti in cui eravamo abbastanza svegli da prendere esempio dai saggi Greci. 

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Vecchie e nuove leggi

  Il 30 giugno 2017, il Primo Ministro greco ha annunciato la legalizzazione dell’importazione e dell‘uso terapeutico della Cannabis. In Grecia è legale anche la produzione legata alla canapa industriale. Nel 2018, venne aperto il primo distributore automatico di cannabis light in pieno centro, ad Atene. Adesso, nel 2021, è stata legalizzata la produzione e vendita di cannabis terapeutica con livelli di THC > 0.2%.

  La votazione in Parlamento è stata ampiamente favorevole nei confronti della proposta di legge. E questo nonostante il partito stesso che ha emesso la proposta si sia astenuto dalla votazione per questioni legate alle modalità di votazione. Sembra che volessero a tutti i costi anche ottenere una votazione in presenza, piuttosto che a distanza.

Locandina del Cannabis Expo 2019 di Salonicco.

  La nuova legge prevede l’emissione di due tipi di licenze: produzione e vendita. Questo naturalmente ha suscitato un certo alone di perplessità, perché ciò che si puntava all’inizio era facilitare enormemente la distribuzione, anche a livello Europeo. Ed in effetti, chi ha licenza di produrre in Grecia, con opportuna licenza di vendita, può esportare liberamente in UE il prodotto finale. E questo indipendentemente da come sarà poi utilizzato nel Paese destinatario.

Il perché della svolta

  Il dramma economico che ha portato a misure di austerità da parte dell’Unione Europea costituisce un trauma tremendo per i Greci. L’avvento della pandemia globale da COVID-19, con tutte le misure di sicurezza e chiusure derivanti, ha fatto temere una ulteriore recessione. È chiaro che quella della produzione e vendita di cannabis era una carta utile da giocare per placare i timori.

  Il viceministro Nikos Papasthanasis, Sviluppo ed Investimenti, si mostra ottimista per la questione delle due licenze. Ha dichiarato infatti che la loro emissione sarà molto rapida. Quanto al valore economico, altri esponenti del governo hanno lasciato dichiarazioni effettivamente promettenti. Si parla naturalmente dei nuovi, diversificati, posti di lavoro che saranno disponibili a contrastare l’alto tasso di disoccupazione. Un aspetto che, come abbiamo visto, ha convinto i governi di Stati come il Marocco ed il Lesotho.

 Si direbbe quasi che una misura del genere sia anche mirata, appena prima dell’estate, a potenziare il turismo. Mantenendo bassi i costi, in Grecia, un turista Europeo che ha una prescrizione per la cannabis medica potrà anche decidere di rimanere un po’ più a lungo!

L’High nel simposio?

  Abbiamo già accennato come nel mondo antico la cannabis fosse utilizzata, e quanto fosse diffusa! Abbiamo già anche accennato a Galeno, Dioscoride ed Ippocrate che menzionano la cannabis. Erodoto poi ci dà la prima descrizione dove appare la parola kannabis nella sua descrizione storica del popolo degli Sciti. Si ritiene che questi siano stati un gruppo di popoli nomadi antichissimi che diffuse la cannabis in un’area vastissima, dall’Iran, passando per India e Pakistan sino alla Grecia. Ci sono anche evidenze storiche ed archeologiche che associano persino i Celti agli Sciti.

Una raffigurazione della cannabis di Dioscoride. Notare che era consapevole di un certo polimorfismo della pianta.

  In Italia, poi, a parte tradizioni cannabiche industriali molto antiche, sono state trovate tracce di cannabis psicoattiva tra dei reperti di Pompei. Comunque sia, una bella curiosità che riguarda la Grecia antica e la cannabis è che le piante psicoattive erano piuttosto comuni in Grecia. Le ricerche di Patrick McGovern hanno potuto evidenziare che vini in cui erano state fatte infondere numerose piante psicoattive erano piuttosto comuni nel simposio, ma anche nell’ambiente casalingo e nei banchetti funerari

  Ma uno degli aspetti più interessanti della sua ricerca è che Romani e Greci usavano un solo vocabolo per indicare sia il seme che il fiore. Di conseguenza, la dove Erodoto descrive Sciti che si costruiscono una capanna per inalare il fumo di semi bruciati, sapete a cosa si riferiva. Lo stesso quando Galeno diceva che era usanza dare semi di canapa agli ospiti per rendere più gioiosi i pasti. Tuttavia erano perfettamente in grado di capire che una forma di cannabis dava fibra ed un’altra le proprietà medicinali.

O l’High di Dioniso?

  Artemidoro, interprete di sogni Greco presso i Romani, descrive nel III secolo d.C. la differenza tra una cannabis da fibra ed una cannabis da fiore. Se non avevano ancora scoperto cosa succede quando si coltiva la cannabis separando il maschio dalla femmina, probabilmente non erano coltivatori esperti.

Dipinto del volto di Artemidoro sul suo sarcofago.

  Tuttavia è risaputo che i Greci avevano da tempi molto antichi scambi commerciali e sapienziali con gli Egizi. Gli Egizi erano sicuramente i maestri di magia naturale, botanica e medicina per i Greci, e forse anche di altro. Tuttavia i Greci avevano anche contatto con i Traci, che molto probabilmente utilizzavano la cannabis da tempi molto antichi. I Traci venivano chiamati infatti kapnobatai, cioè “camminatori delle nuvole”, per via della kapnomanzia: divinazione con il fumo.

  È doveroso constatare che nel più antico mito riguardante la nascita del dio Greco Dioniso, questo nasce proprio nella Tracia. Il che già farebbe emozionare molti, ma c’è dell’altro. I Traci erano discendenti degli stessi proto-indoeuropei da cui discendevano gli Sciti. Come non notare, poi, che Dioniso sia un dio piuttosto amichevole nei confronti dell’ebrezza! Tuttavia la connessione con la cannabis è ben più profonda del sano divertentismo: Dioniso, con tutto il suo seguito di bestie e satiri, con le foglie di edera e di vite a cingergli la testa… Dioniso era perfettamente in equilibrio con la natura, ed in questo somiglia tremendamente al dio Indù Shiva.

Dioniso e Shiva in due dipinti.

Di Shiva parleremo in altra sede, ma per ora sappiate che esistono evidenze archeologiche, storiche, letterarie e non pochi studiosi, come ad esempio Peter Kingsley, che indicano che Dioniso sia effettivamente l’altra faccia di Shiva. Non a caso, Dioniso incontra l’altro sé stesso “oltremare”!

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