“Non si ha ancora l’idea di che cosa si possa veicolare con l’animazione.” – Bruno Bozzetto, animatore, fumettista e regista.
Sembra che dagli anni 70, sino ai giorni nostri, ci fosse uno stretto legame tra l’uso di cannabis ed i cartoni animati. Certo, il più di questo legame è attribuibile ad improbabili sessions ricorrenti qua e là nel mondo in cui lo “stoned zapping” si fermava puntualmente davanti ai cartoni animati. Una scena che ricorda le sbongate catatoniche dei Tenacious D davanti a cartoni animati in TV:
Ma se di consigli in rete per cartoni animati da high ne trovate quanti ne volete, specialmente nel 2021, oggi parleremo di gradi classici in cui in modo più o meno occultato appare la maria!
Propaganda cartoons
Non è difficile immaginare che andando indietro sino alla prima metà del ‘900 si incontrino per lo più citazioni a scopo propagandistico. Ad esempio vediamo un Popeye (Braccio di Ferro) scombinato del tutto da una “locoweed” posta da Gambadilegno al posto degli spinaci consueti. Nello specifico la puntata è “Rodmeo Romeo” del 1946. Locoweed era una formula verbale con cui i Messicani indicavano delle erbe non troppo specifiche, non la cannabis, che chiamavano già Mariguana.
Tuttavia alle amministrazioni Statunitensi che traevano vantaggio dalla divisione etnica e dalla propaganda razzista piaceva sin troppo il termine locoweed. E troviamo anche giornali dei primi del ‘900 dove appare improvvisamente il terrore indotto verso questi messicani resi folli dall’uso di locoweed. Sappiamo bene che il pressappochismo propagandistico e proibizionista, nonché razzista ha poi sovrapposto questi stereotipi alla cannabis. Tuttavia, osservare adesso la puntata di Popeye è quantomeno esilarante: nonostante si stesse formando uno stereotipo violento, sotto locoweed Braccio di Ferro diventa anziché violento estremamente mansueto, tanto da danzare con un toro che vuole incornarlo:
Disney la sapeva lunga
Qualcuno afferma che in realtà chi ha formulato l’episodio appena mostrato di Popeye sapesse benissimo della differenza tra locoweed e cannabis. Anzi, qualcuno propone addirittura che gli spinaci di Braccio di Ferro SIANO cannabis, dato che al tempo veniva usato “spinach” come nomignolo per l’erba. Se questo rimane del tutto nel mondo delle congetture ed ipotesi, i Weedeater non hanno perso tempo.
Comunque sia, i cartoni animati ad episodi dell’epoca erano chiaramente intrisi di propaganda del momento. Disney invece sembra si divertisse davvero tanto ad inserire riferimenti “psichedelici” molto particolari.
Certo, una industria come quella Disney non era certo esente dalla propaganda, tanto che il riferimento più ovvio alla cannabis è nel Paese dei Balocchi di Pinocchio! Ma un occhio poco attento non lo riconoscerebbe, perché ciò che viene mostrato è un sigaro che fumano sia Lucignolo che il vivace burattino.
Eppure il dubbio resta, perché a vederlo bene, quel Pinocchio, dopo un tiro esagerato, non ha semplicemente la cera di chi sta per svenire per un tiro troppo forte di nicotina. Quel Pinocchio anzi si può dire che sta del tutto strahigh! E poi quei sigari hanno il sigillo, ma anche la parte a contatto con le labbra molto, troppo stretta per un normale sigaro. Che fosse un blunt?
Come risolvere questo dilemma? Bhe come dicevo poco fa, Disney probabilmente si divertiva con questi riferimenti, ed era abile a renderli estremamente espliciti per “chi sa”, e tremendamente confusionari per chi poteva all’epoca considerare un high come una sbronza. Avete mai fatto caso a che momento di intensa, vibrante e coloratissima psichedelia è la “sbronza dei Rosafanti” di Dumbo? Mi si può anche dire che sono io che penso male. Eppure la colonna sonora era curata nientemeno da SunRa, personaggio alquanto singolare e lisergico!
Cartoni pro ganja
E qui ci si sposta in tempi più moderni. Certo, un Disney che chiama Sun Ra e mette qua e là scene psichedeliche fa pensare che a dei disegnatori di cartoni animati non sia del tutto sconosciuta la cannabis. Ma perché questo divenisse evidente dovevano passare gli anni ’70 e ’80, gli anni più duri del proibizionismo. Matt Groening, con i suoi Simpsons, è stato un vero pioniere nelle produzioni cartonesche di più grande distribuzione.
Gli episodi dove si cita, si fuma, si prescrive, si parla di ganja sono diversi, anche se non innumerevoli. E appena l’onda verde ha cominciato a produrre commerci legali di cannabis negli Stati Uniti, rincarò la dose con episodi specifici. Ricordiamo quindi citazioni di personaggi come Willie Nelson, rigorosamente doppiato dal cantautore della marijuana in persona, puntate come “L’Erba di Homer” e “Barthood”, dove Homer si mostra ben più che innamorato dell’accoppiata ganja-Deep Purple.
Groening però aveva già inserito riferimenti alla cannabis culture già dalle prime stagioni. Nella quinta stagione, episodio 1, Bart trova nel retro della macchina di Homer un bong spacciato per “portapenne”. Dopotutto a Springfield anche il sindaco Quimby coltiva maria in una growroom:
South Park e le Tagredy Farms
Sia per la sua modernità che per la sua caratteristica comicità estremamente esplicita, South Park rientrerebbe nel paragrafo precedente. Ma per il genio e per la capacità di essere sempre sul pezzo, Matt Stone e Trey Parker meriterebbero un pezzo tutto per loro. Elencare gli episodi dove appare la cannabis o il suo utilizzo in qualsiasi inflessione (positiva, negativa, arricchimento, sbandataggine) in una serie come South Park è una battaglia persa. Dopotutto è un tipo di irriverenza che ricorda tantissimo il ben più antico Fritz il Gatto, che assaggiando da una pipa esclama, nel terribile doppiaggio Italiano “Ahò, bbono sto tabacco senza firtro!!”
L’intero episodio da un’ora chiamato “Pandemic Special” ha proprio come motore il fatto che il padre di Stan, Randy Marsh, si sta arricchendo tremendamente con la sua fattoria di cannabis. Anzi, la spingono anche oltre prevedendo un dato che poi è effettivamente apparso nel mondo: lockdown e pandemie hanno fatto schizzare le vendite legali di cannabis alle stelle! Divertente poi che in questo episodio si accenni alla possibilità, basata scientificamente, che la cannabis possa essere una cura efficace contro il COVID-19! Di livello altissimo poi che nella Tegredy Farms di Stan Marsh, un personaggio trasandato come Asciughino trovi non solo un campo in cui è un vero esperto, ma un lavoro con cui si “mette a posto” come sommelier ed agronomo della cannabis.