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Estratti: Cosa cambia tra Crumble e Shatter?

Estratti: Cosa cambia tra Crumble e Shatter?
11 Novembre 2021 Copy

“Le poesie sono cristalli che sedimentano dopo l’effervescente contatto dello spirito con la realtà.” —  Pierre Reverdy

Anche in Italia, i concentrati di cannabis come il wax, il crumble e lo shatter stanno diventando popolari. Naturalmente c’è una buona ragione! Il prodotto finale ha una potenza maggiore, ma anche un aroma accentuato. Inoltre è anche molto conveniente.

Dunque, visto che dell’estrazione con metodo Rosin abbiamo già parlato a proposito del wax, in questa sede descriveremo quali sono le reali differenze tra shatter e crumble. Cominciamo dal procedimento con cui viene estratto il più puro piacere da queste piante.

Per prima cosa, la scelta della pianta

  Ormai tutti sanno che il CBD ed il THC portano effetti terapeutici o psicoattivi. Così come tutti sanno che i terpeni della cannabis forniscono gli aromi unici delle varietà ricche di fiori. Sostanzialmente questi composti si ritrovano nei tricomi della pianta. E questo è il motivo per cui cime “croccanti” e cristallose solitamente racchiudono un aroma o una potenza maggiore.

Una Glue Gelato della Barney’s Farm è sicuramente indicata per un procedimento del genere. Dove è legale, chiaro.

  Non tutti sanno però che il ruolo delle estrazioni è isolare questi composti benefici dai tricomi della cima.  Attraverso metodi variegati i cannabinoidi ed i terpeni vengono estratti e plasmati in una consistenza raffinata. E questo dunque è il perché prodotti come gli shatter, i crumble o i wax possono essere appiccicaticci come la resina delle cime ammantate da cristalli.

  Ovviamente questo significa anche che piante di cannabis ben cresciute e con cime cristallose sono decisamente più adatte alla produzione di olii o concentrati più potenti e di miglior qualità.

L’estrazione

  Qui ritroviamo la vera differenza tra i vari estratti concentrati. Il tipo di procedimento d’estrazione utilizzato determinerà al 100% la consistenza finale del prodotto. Se lo si chiamerà wax, crumble o shatter lo si dovrà unicamente ai dettagli di ogni passaggio del processo di estrazione, e lo si capirà dalla consistenza.

I metodi più comuni per l’isolamento dei preziosi tricomi si basano sull’alcool, sull’anidride carbonica e su solventi quali butano/propano. Quando questi solventi vengono miscelati al materiale vegetale, i composti essenziali vengono spogliati dal tricoma e dunque separati e chiarificati.

  L’estrazione a base di CO2 necessita temperature più basse di quella a base di butano (BHO). Il che rende questo tipo di estrazione più adatto a preservare terpeni e CBD e generalmente da come risultato un prodotto più appetibile. L’anidride carbonica inoltre è un gas naturale che piò essere riciclato, e non è letale dovesse esserci una fuga di gas.

Molti tuttavia preferiscono l’estrazione a base di butano perché assai più rapida ed economica. Inoltre, se eseguita perfettamente, una estrazione BHO risulterà comunque in un prodotto di altissima qualità e sicuro per l’acquirente.

La consistenza è tutto

  Nei passaggi successivi del procedimento si elabora la consistenza finale per i composti estratti. Mentre lo shatter si “raffredda”, in modo da raggiungere una struttura croccante simil-vetrosa, il wax si agita o riscalda. Il crumble invece si “monta” con un apporto di calore minore e si essicca per creare quella consistenza cristallizzata ma allo stesso tempo friabile.

Un esempio di shatter.

Come già accennato, anche la varietà della pianta originaria può influenzare la struttura dell’estratto. A seconda delle proprietà fisiche del fiore che si sta processando, la consistenza dell’olio può differenziarsi. Dimensioni, peso, contenuto terpenico e cannabinoide possono tutti influenzare le caratteristiche dell’estratto, che potrà essere duro, chiaro, denso o sottile. Solitamente, nei paesi dove le si può coltivare legalmente, si troveranno varietà come la Gorilla Glue per la produzione di wax o crumble e varietà come una Sour Diesel per estratti di tipo shatter.

Un esempio di crumble.

Una effervescenza raffinata

  Le estrazioni portano i livelli di THC nei paesi dove è legale e di CBD anche in Italia intorno all’80-90%. Questo è un livello estremamente alto considerando che le infiorescenze in media presentano valori intorno al 15-20% di cannabinoidi. Dunque è facile immaginare perché questi concentrati vengono assunti tramite “dabbing”, una pratica ormai considerata da veri intenditori.

  Ma shatter e crumble possono anche essere utilizzati in vaporizzatori portatili, per un uso più discreto o conveniente. Di sicuro, dato che anche i composti che formulano l’aroma della cannabis vengono concentrati, la vaporizzazione di un estratto è il metodo più indicato per sentire a pieno tutte le sfumature della varietà scelta.

  In Olanda e negli Stati Uniti sono anche molto apprezzati i blunt di infiorescenze con l’aggiunta energizzante di un estratto di questo tipo. In Italia, per adesso almeno, la vendita di estratti di infiorescenze di cannabis light è rigorosamente relegata allo scopo collezionistico. Resta comunque un prodotto da veri intenditori!

 

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