“Qui siamo a New York: se ce la fai qui, ce la puoi fare ovunque.” – dice Jack Nicholson, nei panni di Melvin Udall nel film Qualcosa è cambiato.
Ed è questo che fa ben sperare l’ultima notizia che arriva dagli States, precisamente dallo stato di New York. Il 30 marzo 2021 è stata annunciata la firma per la legalizzazione dell’uso ricreazionale della cannabis per gli adulti.
Non si tratta di una svolta di poco conto, secondo quanto sostiene lo stesso Governatore Andrew Cuomo già da prima di firmare la legge passata in Senato con 40 voti a favore e 23 contrari. Secondo il Governatore dello Stato di New York, negli Stati Uniti d’America, questo provvedimento “è essenziale” per il benessere economico e sociale dello stato.
Già erano state fatte delle stime statali sulle possibilità che questo provvedimento avrebbe generato, stime estremamente favorevoli che narrano l’avvento del secondo più grande mercato americano intorno alla cannabis. Le entrate fiscali previste dalla tassazione del nuovo business della cannabis girano intorno a 350 milioni di dollari all’anno, con la tassazione prevista al 9%. La possibilità che si creino dai 30000 ai 60000 posti di lavoro scandisce tutte le ragioni che hanno portato a questa storica svolta.
Numeri da capogiro, motivo di chiaro entusiasmo in tutti gli States, come si può notare dall’ampia visibilità da parte di testate come la CNN, il Washington Post e ed il New York Post. È chiaro che un mercato così fiorente, concimato da una lunga storia di proposte ignorate, ostruzionismo e proibizionismo, non può che avere una visibilità globale nello stato che ospita Wall Street. Il Gov. Cuomo ha dichiarato che “Questo è un giorno storico a New York. Corregge i torti del passato mettendo fine alle dure sentenze detentive, abbraccia un’industria che farà crescere l’economia dell’Empire State e dà la priorità alle comunità emarginate in modo che coloro che hanno sofferto di più siano i primi a raccoglierne i frutti”. Il testo infatti prevede anche la cancellazione dalla fedina penale di precedenti condanne per possesso e vendita di cannabis.
Implicazioni
Un provvedimento che non solo rafforza il messaggio lanciato al mondo in questa legiferazione, ma che ha anche lo scopo di prevenire un uso discriminatorio delle sanzioni. La proposta di legalizzazione infatti includerebbe anche un fondo di 100 milioni di dollari mirato a rivitalizzare le comunità più danneggiate dalla guerra alla cannabis.
La Leader di Maggioranza del Senato, Andrea Stewart-Cousins, rincara la dose affermando che “Questa legislazione è un primo passo momentaneo nell’appianamento delle disparità razziali, causate dalla war on drugs, e che hanno ammorbato il nostro stato troppo a lungo” e “abbiamo finalmente raggiunto quanto molti pensavano fosse impossibile, un decreto che legalizzasse la cannabis e che insieme giovasse all’equità sociale mediante il potenziamento dell’educazione e la protezione della sicurezza pubblica”.
I provvedimenti
Il “The New York State Cannabis/Marijuana Regulation & Taxation Act (S.854A/A.1248A)” contiene i seguenti provvedimenti:
– Instaurazione di un “Office of Cannabis Management”, ufficio incaricato della regolamentazione dell’uso di canapa medica e ricreativa. Sarà gestito da cinque membri, di cui tre scelti dal Governatore. L’OCM sarà un ufficio indipendente che svolgerà le sue funzioni come parte della New York State Liquor Authority. La tassazione coprirà i costi ragionevoli dell’amministrazione del programma; l’ufficio gestirà il resto tra settore dell’Educazione, fondi di reinvestimento a garanzia delle comunità e dei programmi di educazione e prevenzione nei confronti delle droghe.
– Legislazione riguardo la Cannabis Medicinale che allunga la lista di condizioni patologiche che possono avere accesso al trattamento medico a base di cannabis e permette la coltivazione domestica di piante a tali pazienti.
– Riguardo l’Uso Ricreazionale la creazione di una struttura di licenza su due livelli che elargirà licenze differenti per produttori e distributori, in un meccanismo studiato per massimizzare il controllo qualità a protezione della salute pubblica. Un programma di stabilizzazione sociale faciliterà l’equità economica di quelle categorie di individui colpiti maggiormente dalle legislazioni precedenti. L’obiettivo è quello di elargire il 50% delle licenze a minoranze, donne, operatori agricoli disoccupati o veterani disabili, che parteciperanno all’industria. Inoltre la tassazione sarà diversa tra imprese statali ed imprese locali. Queste ultime saranno facilitate da una tassazione al 4%, contro il 9% delle imprese più ampie.
– Sicurezza stradale prosegue il divieto di guida in stato alterato. Gli esperti studiano nuove metodologie di valutazione delle condizioni di guida sotto l’effetto di cannabis.
Scene sempre più rare negli States
Il possesso personale
Inoltre, riguardo il possesso personale della cannabis, è concesso il possesso di circa 85 grammi di infiorescenze e 24 grammi di estratto per i maggiorenni; è concesso anche il growing domestico per un massimo di 3 piante mature e 3 piante immature per gli adulti, cioè chiunque abbia più di 21 anni.
Non è dunque un proverbiale pesce d’aprile la circolare che dal 1 aprile gira nei dipartimenti del NYPD. Qui si attesta che “Con effetto immediato, l’odore di cannabis da solo non stabilisce causa possibile di un crimine e di una perquisizione di un veicolo”. Si specifica che “Questo cambiamento si applica sia alla cannabis bruciata che non bruciata”. Il provvedimento ha lo scopo di reprimere ogni atto discriminatorio che potrebbe insorgere per chi trasporta nel proprio veicolo della cannabis legalmente acquistata. Questo vale per le confezioni che recano ancora il sigillo.
L’odore comunque non costituisce più ipotesi di reato. Nella circolare si parla anche dello scambio “a mano”, tipico del commercio di piazza. In breve, lo scambio a mano non è reato finché le autorità non vedono uno scambio di denaro. Ora che il provvedimento ha portato la legalizzazione a buon fine, infatti, la vendita di piazza costituisce reato di evasione fiscale. Non si tratta più, dunque, di reato legato al commercio di sostanze stupefacenti.
Risultati di un sondaggio risalente ad ottobre 2020
Prospettive
Si tratta dunque di una svolta mirata direttamente a far considerare a livello federale la fine dell’era proibizionista e delle problematiche legate al proibizionismo. Un atto giuridico che segna la vera e propria nascita di una prospettiva molto più ampia. La speranza è che, influenzando i mercati-fulcro dell’economia globale, si partecipi alla costruzione di uno stato civile attento all’arginare le forme più comuni di discriminazione. Che l’onda di passione verde possa giungere anche da Rhode Island al Mediterraneo?
In Italia, per adesso abbiamo la conferma della ministra per le Politiche giovanili del governo Draghi, Fabiana Dadone, che quest’anno si terrà la Conferenza nazionale sugli stupefacenti e che si occuperà lei della gestione delle politiche antidroga. Buona notizia, se si considera che tale incontro non si svolge dal 2009.