“I due nemici della felicità umana sono il dolore e la noia” – Alexander Graham Bell
Tra le condizioni patologiche maggiormente sottostimate spicca la fibromialgia. Sembrerebbe che il 75% circa dei pazienti che ne soffre non sono riconosciuti come affetti da questa. Eppure, tramite statistiche aggiornate, sappiamo che spicca tra le malattie reumatiche quanto a diffusione. Nella popolazione generale, in un rapporto femmina:maschio che oscilla da 7:1 a 9:1, le donne di età compresa tra la terza e la quinta decade costituiscono la grande maggioranza degli affetti. Sono noti, anche se molto meno diffusi, casi di fibromialgia in età pediatrica ed adolescenziale.
L’eziologia della fibromialgia è sconosciuta, ma recenti studi hanno trovato dei collegamenti tra questa ed altre condizioni patologiche ed una condizione di deficienza clinica del sistema endocannabinoide. Una condizione legata anche a condizioni di cachessia ed anoressia correlate al cancro, infiammazioni croniche del tratto intestinale ed al morbo di Crohn. Significa che la cannabis può migliorare le condizioni dei pazienti affetti dalla fibromialgia? Vedremo in questo articolo come la cannabis viene già usata nel trattamento della fibromialgia, come i trattamenti stanno permettendo di conoscere meglio sia la cannabis che la patologia.
I sintomi
Vediamo con una lente d’ingrandimento cosa sanno i medici di questa patologia e di come funziona. La fibromialgia è una malattia altamente invalidante, a seconda della gravità dei sintomi. Ecco una lista di sintomi tipici della condizione:
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- Dolore muscolo scheletrico in tutto il corpo o in parte di esso;
- Crampi;
- Rigidità mattutina;
- Senso di affaticamento;
- Cefalea;
- Disturbi dell’umore e cognitivi;
- Parestesie (pizzicorio o alterazione della sensibilità degli arti);
- Insonnia;
- Colon irritabile;
- Disturbi genito-urinari.
Un altro sintomo caratteristico e tipico della fibromialgia è l’abbassamento della soglia del dolore. Significa che le persone affette da fibromialgia diventano sempre più suscettibili al dolore, cosa che combinata a dolori cronici spiega la natura invalidante della patologia. Questo particolare sintomo si chiama iperalgesia.
Il Sistema Endocannabinoide
Deficienza clinica del sistema endocannabinoide significa che l’organismo non produce sufficienti cannabinoidi endogeni o anche che non produce sufficienti recettori per questi. Ed il sistema endocannabinoide è coinvolto nella regolazione fisiologica del sistema dopaminergico e serotoninergico. Cosa molto interessante, è coinvolto anche nella risposta fisiologica agli stress. In particolare, sappiamo che una deregolazione della dopamina e della norepinefrina è legata a disfunzioni dei meccanismi fisiologici della regolazione dello stress cronico (asse ipotalamico-pituitario-adrenalinico).
Le persone affette da fibromialgia, tra le altre cose, mostrano anche una carenza dei livelli di serotonina. Sembra che questa condizione sia direttamente legata all’alta sensibilità al dolore che caratterizza questi pazienti. Si ipotizza anche un legame con le emicranie, anche se queste tendono ad essere coadiuvate al contrario da un brusco rilascio eccessivo di serotonina.
Questo tipo di disfunzione del sistema endocannabinoide sarebbe coinvolto in queste patologie, i cui sintomi vengono promossi da meccanismi del sistema nervoso periferico, centrale e gastrointestinale. Ci sono ricerche che fanno emergere la possibilità che la cannabis riesca a bloccare questi meccanismi lesivi. In particolare si tratta di bloccare meccanismi che generano mal di testa, dolori da fibromialgia, spasmi muscolari e sindrome dell’intestino irritabile.
Inoltre, sembra coinvolto anche il sistema immunitario, o meglio una sua disfunzione. La buona notizia è che anche da questo punto di vista la cannabis risulta efficace. Il sistema immunitario infatti è ricco di recettori cannabinoidi CB2!
Gli studi
La correlazione tra disfunzione del sistema endocannabinoide e fibromialgia è stata ipotizzata grazie alle testimonianze di pazienti affetti da fibromialgia. Questi sostenevano di aver riscontrato un netto e graduale miglioramento della gestione del dolore nella vita quotidiana. Naturalmente, nel corso del tempo si sono svolti studi ben più approfonditi sull’argomento, ma vanno ancora eseguiti molti trials randomici per poter accertare degli aspetti clinici. Qui riportiamo alcuni degli studi già effettuati.
Secondo un sondaggio del 2014 svolto dalla National Pain Report, il 30% degli afflitti da fibromialgia usa la cannabis come trattamento, che sia prescritta o meno. Di questi il 62% ha riportato un aumento significativo della qualità della vita.
Una pubblicazione dello stesso anno intitolata “Clinical endocannabinoid deficiency (CECD) revisited: can this concept explain the therapeutic benefits of cannabis in migraine, fibromyalgia, irritable bowel syndrome and other treatment-resistant conditions?” raccoglie la letteratura scientifica accumulata in dieci anni dopo la prima pubblicazione a favore di questa ipotesi da parte del Dr.Ethan Russo.
In una pubblicazione del 2018, George Habib e Suheil Artul raccolgono i dati complessivi provenienti da due ospedali Israeliani a riguardo di pazienti affetti da fibromialgia curati con cannabis terapeutica. In 10-12 mesi, dei 26 pazienti osservati, il 50% ha smesso di prendere altri farmaci!
Altri studi collegano fibromialgia con sindrome dell’intestino irritabile (IBS). Pare che questa sia coinvolta, a seconda del tipo più specifico di IBS, sia in eccessi di serotonina nel flusso sanguigno che in livelli molto bassi. Lo studio del 2008, “The role of the endocannabinoid system in the pathophysiology and treatment of irritable bowel syndrome” di M.A. Storr et. al. rende possibile spiegare perché la cannabis riesce a rendere l’intestino meno irritabile, limitandone i movimenti negli affetti da IBS e conseguentemente anche placare molti dei sintomi della fibromialgia.
Somministrazione
In questo periodo storico la ricerca sulle potenzialità terapeutiche della cannabis è in pieno fermento. Come si può vedere da questi e da studi più approfonditi, molto va ancora compreso della natura fisiologica di malattie peculiari come la fibromialgia. Molto è ancora da svelare anche per quanto riguarda la cannabis.
Una cosa è appurata: in un modo o nell’altro la cannabis sembra rendere la vita di questi pazienti più sostenibile e ne migliora la qualità. Trial clinici in futuro ci potranno dire se per questi casi specifici il trattamento migliore consiste in edibles o vaporizzazione. Terapie di trattamento del dolore, riguardo più patologie, generalmente tendono ad indirizzare verso la somministrazione alimentare, in quanto permette un miglior assorbimento sistemico. La vaporizzazione sembra il metodo migliore però per avere immediatamente un effetto sensibile sui fenomeni patologici.
Il vostro medico di fiducia può prescrivere ai pazienti affetti da fibromialgia entrambi i metodi di somministrazione. Intanto abbiamo una testimonianza importante sull’efficacia della cannabis nel trattamento della fibromialgia: Morgan Freeman!