“È sconvolgente scoprire quanti ancora non credono di poter imparare e quanti, ancora, credono che imparare sia difficile. Muad’Dib sapeva che ogni esperienza porta in sé una lezione.” – Frank Herbert in Dune
Sono passati 50 anni dalle prime critiche al modello psichiatrico, negli anni ’70, che vede il corpo come una macchina da essere “sistemata e riparata”. Si tratta di una considerazione, notevole per i tempi, sul fatto che il modello non tiene conto delle “dimensioni comportamentali, sociali e psicologiche della malattia”. Il motivo di queste critiche si può ricondurre ad un saggio pubblicato in Science nel 1977.
Emersero naturalmente anche altri modelli, come il “modello biopsicosociale”, ma il modello medico tradizionale rimase il più diffuso.
Decostruendo modelli
Natasha Fearnley è la direttrice dell’accettazione clinica di TheraPsil. Non si tratta di una posizione casuale, visto che nutriva preoccupazioni al riguardo dei modelli già durante i corsi di infermieria. “Mi sono sempre sentita frustrata da questo modello … dare alle persone pillole e farle semplicemente sentire a loro agio senza davvero scandagliarne la psicologia e la natura innata, che sono gli umani e di cosa hanno bisogno”.
Trattandosi di un paramedico Canadese, il lavoro in un progetto di ricerca su terapie alternative per i pazienti oncologici le aprì un mondo nuovo. In particolare, le aprì le porte alla medicina psichedelica, cosa che sarebbe poi diventata la sua passione per la vita.
Solo nell’anno appena trascorso, il progetto non-profit ha aiutato 30 pazienti Canadesi ad ottenere l’esenzione per il Controlled Drugs and Substances Act. Significa che queste persone hanno ottenuto un accesso legale ad una psicoterapia assistita dalla psilocibina. La grande maggioranza di questi individui sta affrontando malattie terminali.
Nei libri di storia
“Sto cominciando a guidarli lungo il loro viaggio. E non posso immaginare di farlo senza aver mai avuto una esperienza psichedelica“. Si riferisce sia all’assistenza ai pazienti, sia allo sviluppo di un metodo per TheraPsil. Quello che un tempo poteva solo immaginare, ora è una realtà: Fearnley ha fatto ingresso nei libri di storia come uno dei cinque professionisti della sanità che si sono sottoposti a terapia esperienziale assistita dalla psilocibina, in modo legale ed allo scopo di addestramento. In particolare, lei è la prima infermiera Canadese ad aver completato l’addestramento.
Il team formato per il training, che si è sottoposto per intero alla procedura sperimentale, è composto da varie figure del settore. Si tratta di un medico, un dottore del dipartimento di medicina d’emergenza, uno psicologo clinico ed un counselor clinico. Il Ministro alla Sanità Canadese Patty Hajdu ha garantito loro le esenzioni da Dicembre 2020.
Giustamente, il pensiero di Fearnley riguardo la necessità di queste esperienze per poter assistere dei pazienti sottoposti a terapia psichedelica è condiviso da tutta la squadra. Si tratta di un passo da giganti nel settore, se consideriamo che l’approccio metodistico classico degli psichiatri si è dimostrato del tutto insufficiente ed inopportuno per lo studio dei benefici che è possibile trarre da queste sostanze, come è evidente nel classico lavoro del Dr. Rick Strassman: DMT La molecola dello Spirito.
L’addestramento
Come abbiamo già accennato, la terapia è rivolta a malati terminali che mostrano stress correlati alla condizione. Lo scopo sarebbe contrastare in loro ansia legata al cancro, depressione e demoralizzazione. Andando più a fondo, per Fearnley la psilocibina è stata fondamentale per riflettere visceralmente della propria stessa mortalità. Si è preparata all’esperienza con l’assistenza di Adrian Oberg, un terapeuta specializzato nella riduzione del danno. Era presente anche un assistente sociale, Anne Marie Armour.
“Mi sono messa in contatto con loro per aiutarmi a prepararmi per il mio viaggio”. Interessante come focalizzarono l’attenzione sullo scopo: “Abbiamo passato molto tempo insieme, solo a riflettere su quali erano le mie intenzioni e immaginando come costruire una fiducia reciproca”.
Nella terapia con TheraPsil, Fearnley parla ad ogni paziente ed ascolta le loro storie. “In tutto il mio lavoro a proposito di questo, non ho mai pensato, onestamente, che sarebbe stato se fossi io al suo posto” dice. “Che farei se avessi un tempo limitato residuo su questa terra? Che significherebbe per me se fossi nei panni dei pazienti?” L’addestramento di 10 settimane, un corso di più di 100 ore, le ha fornito un equipaggiamento notevole per questo lavoro.
La terapia in futuro
“Nella mia prospettiva, sarebbe strano se dicessi ‘Oh si, andrà così, ti sentirai colà’ senza avere una esperienza al riguardo. Sarebbe come dirmi ‘Chi sei tu per dirmi questo?'” L’essersi cimentata nella propria introspezione psichedelica le ha dato in primis un senso di semplificazione del suo ruolo. In secondo luogo permette che si sviluppi rapidamente un senso di fiducia da parte del paziente.
L’ideatore del “corso di addestramento, Dave Philips, sostiene che questo tipo di esperienza dovrebbe essere obbligatoria per i professionisti del settore. Il punto non è che dall’addestramento si emerge esperti degli psichedelici. Si tratta di avere conoscenza esperienziale degli stati alterati di coscienza! TheraPsil è pronta per addestrare più di 500 professionisti della sanità, per formare uno spazio sicuro in cui i Canadesi possano usufruire della terapia.
“Sta diventando sempre più chiaro che senza queste esenzioni, qui vi siano dei pericoli. E questi non sono la sostanza. È il fatto che non stiamo scrivendo e creando regolamentazioni per permettere ai dottori ed ai terapisti l’accesso“. Secondo Hawkswell, il CEO di TheraPsil, comunque, è solo una questione di tempo. Ricordiamo che per questo tipo di esperienze, l’uomo aveva figure altamente esperte che rivestivano il compito di accompagnare gli altri nei loro viaggi. Si tratta forse di un meccanismo indispensabile ed assolutamente fisiologico per l’essere umano, ma soprattutto una vera riscoperta della dimensione spirituale nella psicologia.