“Il sonno è l’essere più innocente che ci sia e l’uomo insonne il più colpevole.” – Franz Kafka in Lettere a Milena.
Tuttavia, penso che a molti farà piacere sapere che uno dei prodotti derivati dal THC è una manosanta contro l’insonnia. Si tratta di un cannabinoide quasi sconosciuto, eppure dall’utilità innegabile. Viviamo dopotutto in contesti e con abitudini sempre meno tendenti al riposo opportuno, dove persino gli schermi dei nostri cellulari irradiano colori altamente disfunzionali per un corretto riposo.
Purtroppo, quelle che possono essere le cause di stati prolungati d’insonnia sono tantissime. Inoltre, i recenti stati di isolamento prolungato hanno causato un aumento di disturbi del sonno. In particolare, questi disturbi sembrano avere a che fare con la variazione brusca di abitudini:
Molte persone hanno visto durante il lockdown una vera inversione dei ritmi circadiani.
Considerando che c’è un certo stretto legame tra depressione ed insonnia, la cannabis può salvare delle vite! Chiaramente, è arrivato il momento di conoscere questo interessante cannabinoide nel dettaglio. Se non altro, quando si rischia di passare due settimane di quarantena, potrebbe essere d’aiuto per non finire come Christian Bale in The Machinist!
La misteriosa Canapa Indiana
Negli anni ’50 del 1800, la corona Inglese estendeva il suo dominio coloniale sull’India. Era inevitabile che i coloni entrassero in contatto con la tradizionale cannabis Indica. Dell’epoca vittoriana dopotutto sappiamo anche che la stessa Queen Victoria utilizzava la cannabis a scopo medicinale. O per lo meno il charas, classica forma di hash della regione Indiana.
Sembra che il medico di corte consigliò la maria alla Regina Victoria per alleviare i dolori mestruali! Scopri questa meravigliosa proprietà della cannabis qui.
È proprio in questo hash che l’Indian Hemp Drugs Commission del 1896 isolò per la prima volta un cannabinoide: il CBN (cannabinolo). Naturalmente, appena isolato si attribuirono a questo cannabinoide le proprietà psicoattive della cannabis. Questo rappresentò il primo tentativo Occidentale di comprendere la cannabis, anche se erano in errore.
Comunque, il CBN fu nel 1933 anche il primo cannabinoide di cui fu nota la struttura chimica. Ma perché allora così pochi lo conoscono? Il motivo è tristemente semplice e ruota sempre intorno al proibizionismo. Nel 1964 fu isolato il THC, e se la demonizzazione della cannabis cominciò certamente prima, ora si aveva una “molecola diabolica” da incolpare definitivamente. Il risultato è che dell’enorme complessità di proprietà della cannabis, tutto venne ridotto a una “droga della follia”. Ora è il momento di riscattare ogni singola proprietà, anche per il bene della credibilità della comunità scientifica.
Un cannabinoide degradato
Chi isolò il THC nel 1964 fu il Dr. Raphael Mechoulam. Nel 1975, sempre lui ed il suo team scoprirono che il CBN era un prodotto di degradazione del THC. In particolare, CBN si forma come prodotto dell’azione di luce e calore sul THC.
Dato che poi l’opinione pubblica si chiuse nei confronti della cannabis e si focalizzò solo sul THC, il CBN anche per questo motivo divenne in qualche modo il “fantasma” del THC. Questo tuttavia fornì agli scienziati successivi alla fase più acuta della proibizione mondiale di analizzare campioni archeologici. Il Dr. Ethan Russo esaminò campioni di infiorescenze di cannabis datati 2700 anni fa. Una cosa interessante, fu in grado di stabilire che fossero cime particolarmente ricche di THC per via della grande quantità di Cannabinolo trovato nei test.
Il Dr. Ethan russo.
Ma la cosa più interessante è che gli scienziati sin dai primi anni del ‘900 sostengono che il CBN abbia delle proprietà sonnifere. Naturalmente questi primi scienziati non erano al corrente dell’effetto entourage dei cannabinoidi, quindi si tratta di osservazioni particolarmente grezze. Tuttavia in questo ci avevano azzeccato, tanto che ancora adesso gli Steep Hill Labs sostengono sia il cannabinoide più sedativo.
Il buon riposo
Le proprietà del CBN sono ormai ben note. Abbiamo già visto come il CBD sia un ansiolitico, ed un valido aiuto contro il PTSD (disordine da stress post-traumatico). CBN ha catturato nuovamente l’attenzione perché rimarca queste proprietà del CBD [1], contrastando anche l’insonnia. In California esistono persino tinture composte al 50% di THC ed al 50% di CBN commercializzate come rimedi per l’insonnia. E funzionano!
CBN sembra particolarmente efficace a questo scopo, ma come tutti i cannabinoidi dà una mano anche col dolore.[2] Comunque, se ormai iniziano ad essere delineate meglio le proprietà di questo cannabinoide, una nuova sfida che rappresenta è produrlo.
Che dite, se ne produrrebbe molto di CBN da questa Californian Snow Auto?
Sembra infatti che non appaia senza una degradazione del THC. Dunque lo si potrebbe ottenere da prodotti più vecchi con un trattamento che converte il THC in CBN. Naturalmente è qualcosa che diventa possibile solo con un accrescimento della produzione di cannabis, cosa che permetterebbe al CBN isolato di avere prezzi ragionevoli.
E mentre alcuni hanno parlato di “fantasma” del THC, le sue applicazioni nella medicina odierna sono più quelle di uno “spirito benevolente“. Tenete d’occhio questa molecola, se vi capita spesso di passare nottate a rigirarvi nel letto! E nel frattempo, scopri l’aiuto ulteriore che può darti la cannabis light terapeutica!